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martedì 22 settembre 2020

"Oppure" - racconti di Costantino Dilillo - Edigrafema editore

 

Edigrafema, affermata cooperativa editrice fondata da Antonella Santarcangelo, è ormai una bella realtà editoriale; sul suo sito leggiamo che nasce come uno speciale circolo di scrittori e lettori e creativi, e che molte delle opere editate sono state premiate in prestigiosi concorsi letterari.

Oggi, nella collana di narrativa “luciincittà”, Edigrafema pubblica i nuovi racconti di Costantino Dilillo, raccolti in un elegante volumetto intitolato “Oppure”.

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INTERVISTA all’autore Costantino Dilillo apparsa su Giornalemio.it :

https://giornalemio.it/cultura/ve-la-racconto-tra-i-racconti-il-ritorno-di-costantino/


Notiamo che l’illustrazione di copertina, “Borgo vecchio”, è un disegno dello stesso Costantino.

Ma no, non sono un pittore. Faccio qualche disegno ogni tanto, un vizio preso a scuola e proseguito negli anni nelle lunghe riunioni di lavoro. Tutto qui. Ah, certo, disegno i personaggi stralunati delle mie vignette, sì, ma per il resto preferisco dipingere con le parole.

Dopo quasi dieci anni torni in libreria con una tua opera di narrativa. Perché tanti anni di assenza?

Beh, ho fatto altre cose: ho scritto testi per rappresentazioni teatrali, pubblicato due libri di poesie, scritto racconti usciti in diverse antologie, due, tradotti in greco, sono in via di pubblicazione ad Atene. Cose così. E fotografie. E lunghe camminate.

Sono grato a Edigrafema per aver voluto proporre ai lettori i miei nuovi racconti.

 

Oppure è un titolo insolito: da dove viene?

 

Domanda delle cento pistole. “Oppure” è una parola magica, è un ossimoro per definizione, è una congiunzione-disgiuntiva, separa cioè quello che allo stesso tempo congiunge, è una parte del discorso che suggerisce un’alternativa alle verità comunemente accettate. Affascinante, no?

 

Che ci sta dentro questo nuovo libro, allora?

 

Ci sono undici racconti che vengono da epoche ed elaborazioni differenti. Se al romanzo viene richiesta unità di stile e di ispirazione, i racconti sono - forse devono essere - isole di emozioni a sé, compresse di pensiero indipendenti, ma capaci di evocare riflessioni, ricordi, idee, emozioni forti, che poi sono la sostanza dell’esistere. E del narrare. E forse esistere e narrare sono la stessa cosa. I miei personaggi, a volte, sono paradossali, grotteschi, ai limiti del caricaturale, come nella vita del resto, se la guardiamo da una certa angolatura; ma credo rimangano perfettamente aderenti a profili umani concreti. L’approccio è abbastanza divertito e il lettore potrà trovare sempre sotteso alle situazioni che racconto un umorismo, magari freddo, ma efficace.

 

C’è qualche racconto autobiografico in Oppure?

 

Personaggi e intrecci sono tutti frutto di fantasia, quello che c’è di reale è sempre il contesto storico; le coordinate esistenziali dei personaggi e del loro agire sono rigorosamente realistiche. Direi piuttosto che li potremmo considerare una sorta di “biografia” collettiva, uno spaccato di un certo Novecento le cui contraddizioni ci vengono attraverso gli occhi dei protagonisti, che in alcuni racconti sono dei bambini, in altri sono esemplari adulti della nostra umanità: noi stessi.

 

Insomma, il libro ha una impostazione storica?

 

In alcuni brani c’è effettivamente una ricostruzione storica anche filologicamente accurata del contesto, ma nel complesso del libro prevale il divertimento, l’ironia anche salata verso l’ottusità, la aridità d’animo di chi detiene il potere, verso le miserie umane che si fanno regime. In altri emerge il pessimismo verso una realtà dominata dalle leggi del mercato che tendono a ridurre tutto alla univoca voce ragionieristica della domanda e dell’offerta, che portano alla fungibilità dell’uomo, sostituibile a comando come una candela del motore a scoppio. In altri erompe la favola di stampo classico, con protagonisti animali e la “morale” esplicitata nel finale; in altri ancora la fantasia corre sul filo del divertimento e della meditazione.

Non mancano notazioni esistenziali e c’è finanche un racconto d’amore.

 

Insomma cosa vuole dirci “Oppure”?

 

Messaggi in bottiglia? Non è il mio mestiere né il mio gioco, non sono filosofo, racconto con accenti diversi quella che Heidegger chiamava la vita banale, o meglio “la vita inautentica”, l’esistenza nel mondo nel quale siamo stati gettati a vivere (geworfenheit), fatta di conformismi, chiacchiere, pregiudizi, coazione a fare esattamente quello che fanno tutti gli altri. Nelle pagine di Oppure l’infanzia è l’unica fase della vita umana in cui ci si avvicina alla vita autentica, quella che ci vede e ci rende capaci di opporci davvero al conformismo, all’abitudine, alla irragionevole omologazione delle menti. Ma non sempre, purtroppo: il conformismo non ha età e questo magari è un dato antropologico, prima che comportamentale. E queste differenze sono forse il sale della vita.

 

E quindi in fondo Oppure è un libro filosofico.

 

I filosofi tedeschi sono lontani, cupi e… invernali; la mia formazione è mediterranea e rimango fondamentalmente fedele al bambino che fui, curioso e attento alle cose del mondo. In fondo, cerco di raccontare quello che vedo, quello che mi diverte, quello che mi fa arrabbiare, a volte per riderne con chi legge, a volte per riflettere, a volte solo per giocare.

 

Ultima domanda: tu hai pubblicato dieci anni fa “Un greto di ciottoli” il primo giallo in assoluto ambientato a Matera: a quando un’altra indagine del tuo Pasquale Scanzano?

 

Il giallo di qualità, è un genere che amo molto perché è un passpartout. Attraverso l’intrigo da dipanare, il lettore è accompagnato a riflettere su mille aspetti dell’esistenza umana. Vedremo. L’idea c’è, qualche pagina pure. Chissà.

 

Corriamo in libreria a prendere la nostra copia di “Oppure”.

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Pubblicazioni di Costantino Dilillo

 

Romanzo

·       UN GRETO DI CIOTTOLI – 2010- edizioni BMG

Racconti:

·       PRESTO – 1990 – Il Salice editore – “Premio Calabria ’79 Riviera del sole”.

·       CITTA’ CALVA – 1997 – edizioni PALOMAR - Bari

·       NUOVE LEGGENDE LUCANE – 1999 – edizioni BMG - Matera

·       180 – I GARANTI – 2002 – Nobile editore - Montescaglioso

·       PISTACCHI & FROTTOLE – 2005 – BMG Matera

Racconti in antologia:

·       PARTENZE DA FERMO – 2007 – Edizioni Libreria dell’Arco – Matera A cura e prefazione di Costantino Dilillo, 2 racconti.

·       A LAVORO CI DEVO COMUNQUE ANDARE – 2009 – Altrimedia edizioni – prefazione di Gaetano Cappelli

·       CAMERE CIRCONDARIALI – 2011 - Giannatelli editore.

Poesie:

·       TELE DI RAGNO – 1978 - edizioni Gabrielli - Roma

·       ANIME FOSSILI – Antezza Editori MT – 2017

·       GREGGI DI GINESTRE – 2019 - Edizioni Il Faggio – Milano – Menzione speciale della giuria al Premio EquiLibri – Assoc. Piazza Navona 2019.

Drammaturgia Teatro:

·       A-HUM SPECCHIO D’AMORE – 2006 – rappresentato a Parma e a Matera

·       I PREDATORI DELLE TRE PORTE – 2015 – rappresentato a Milano Expo e a Matera

·       PICCIANELLO CROCEVIE – 2016 - rappresentato a Matera

Reading musicato:

·       AMORE FERMATI – e altre storie 2016 - 2017

·       FIUME – al Forum “la via d’uscita” – 2016


SAGGIO antropologico a cura di Costantino Dilillo

·       Irsina - Credenze, usanze tradizioni - 2014 – Giannatelli editore, Matera.

 

Ø Due racconti tradotti in greco sono in via di pubblicazione ad Atene.

 


 

 

 

 

 

 

 

 


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