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venerdì 4 ottobre 2019

Bollito misto con mostarda - di Daniele Luttazzi

Beh, il bollito misto è un bel mangiare, se il cuoco è bravo. E Luttazzi è bravo, non è un attor comico. Anche se ora io non so più che diavolo voglia dire “comico”, ma se comico è un cinepanettone di stupidaggini sul Nilo, Luttazzi è un cuoco, anche perché nella minestra ci mette la mostarda, famoso gas tossico usato in tutte le guerre da tutti i cattolicissimi belligeranti, italiani compresi che per allargare l’Impero dominato dal signor BM, appoggiato e benedetto dal numerato pio della sua epoca, eroicamente asfissiavano gli Abissini che invece erano armati di scudi e di lance. E un po' di veleno nella minestra dà sapore. 
Luttazzi è pericoloso”, leggevo su un giornale. E’ vero. Uno che a proposito di radici cattoliche dice apertamente che conquiste come la separazione dei poteri, il suffragio universale, la laicità dello stato, la libertà di coscienza e di espressione, l’uguaglianza fra uomo e donna non derivano dal cattolicesimo che al contrario le ha lungamente combattute e continua a farlo, risulta davvero pericoloso. E' autore quantomai sconsigliabile uno che ricorda freddamente che la schiavitù non fu mai abolita né condannata dalla millenaria chiesa cattolica, e che anzi Pio IX ne rivendicava la legittimità e che dovette provvedere la rivoluzione borghese della Francia illuminista. Pericoloso. Come Lenny Bruce ai tempi suoi. E come Lenny, Luttazzi in fondo non è un comico, né un satirico, (un satiro?) ma un facinoroso predicatore, di quelli che il cardinale Ruffo fece massacrare a Napoli nel 1799 dal suo immarcescibile 74% di fedeli nell'avvenire, quelli che la radice cattolica gli si era un tantino ingrossata nella testa sino a occuparne una parte cospicua. 
Luttazzi è come il buon senso: destabilizzante.

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