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giovedì 3 ottobre 2019

IL POPOLO DELL'AUTUNNO - DI RAY BRADBURY

Bradbury dimostra una conoscenza istintiva e profonda della immaginazione infantile. Attorno all'arrivo di un semplice circo in città si aprono impensabili scenari sull'onda della magia dell'attesa. Misteriose e fantastiche vicende si dipanano in modo molto avvincente, fra personaggi reali, tensioni in apparenza puramente climatiche (la tempesta) ed enigmatiche ricerche.
Un romanzo bellissimo che riletto oggi fa molto riflettere su come la TV i videogames ecc, abbiano radicalmente modificato la capacità dei ragazzi di fantasticare. Mostri alieni prefabbricati vengono imposti alla attenzione della mente in giochi con vicende prestabilite (competizione, violenza, sesso (implicito) impedendole di "produrre" propri personaggi e quindi di impossessarsi dello strumento "fantasia" che, atrofico, non contribuisce alla formazione della personalità.
Ai ragazzi del romanzo capita per caso, dai rami di un melo, di sbirciare tra le tende di una finestra illuminata le privatezze domestiche dei vicini; le scoperte si impastano perfettamente nell'aria di mistero che il mondo emana per i ragazzi e l'eccitazione si mescola con naturalezza a quella per l'arrivo del Luna Park. 
Evidente la distanza dalle guepiere sadomaso delle eroine dei video/game/cartoon per bambini adesso in circolazione.
L'"Uomo Illustrato" compare anche in altro racconto, mentre "Il Venditore di Parafulmini" continua a vagare nelle praterie a precedere le tempeste e l'Uomo Scheletro vive vicino all'Uomo Cannone.
Una gran bella letteratura.

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